Sparano dodici colpi di pistola nel pieno della movida estiva. Paura, sangue e rabbia: bastano pochi secondi a trasformare i vicoli più antichi della città in uno scenario di follia urbana. Viene ferito in modo non grave il 22enne Nunzio Saltalamacchia, nipote di Eduardo, presunto boss di piazza Pignasecca; e in modo decisamente più serio il 25enne Alessio Bianco, pizzaiolo incensurato.
Largo Banchi Nuovi, siamo a pochi passi da via Santa Chiara, zona di baretti e ristoranti con tanto di tavolini all’aperto, una manciata di minuti dopo la mezzanotte: scoppia l’inferno. Viene visto un giovane armato di pistola aggirarsi tra i tavolini, per poi fare fuoco nel mucchio.
Secondo una prima ricostruzione, il target era il nipote del boss Saltalamacchia, che viene ferito al piede, mentre il pizzaiolo Alessio Bianco (che era accanto a Nunzio Saltalamacchia) viene colpito all’altezza dell’inguine. Immediata la corsa in ospedale, il 25enne viene sottoposto a un lungo intervento, ci sono organi interni danneggiati. Dopo l’operazione, Alessio Bianco è stato trasportato in rianimazione, le sue condizioni sono gravi.
E torniamo in Largo Banchi nuovi, nel cuore del centro storico, zona diventata una delle mete privilegiate del by night cittadino. Un’area protetta da alcune telecamere private, sono centinaia i giovani ad animare lo struscio dei Decumani, quando si avvertono gli spari. Far west metropolitano, poi le urla di alcuni ragazzi, la fuga di chi ha fatto fuoco. Possibile che sia stata una sola pistola ad esplodere colpi, ma è molto probabile che chi impugnava l’arma sia stato protetto e accudito da complici in sella a un paio di scooter.
Lo scenario
Non è il primo episodio di violenza che si registra in questi giorni nel perimetro del centro storico. Due giorni fa, ai Quartieri spagnoli, in vico San Liborio, un 17enne è stato ferito da colpi di pistola. Un agguato in tarda mattinata, sotto gli occhi dei tanti turisti che affollano la zona a ridosso del murale di Maradona (in via De Deo). Una volta interrogato, il 17enne ha spiegato di essere stato vittima di una tentata rapina, ma la sua versione resta al vaglio degli inquirenti. Sabato scorso, poi, stesso scenario di guerriglia metropolitana, ancora nella zona più antica della città.
Parliamo del doppio colpo a pochi passi dal Duomo: una bomba è eplosa sotto un’auto in sosta, provocando dei danni a una pizzeria nei paraggi; mentre poco tempo prima era stata consumata una stesa, con ben 19 colpi esplosi ad altezza d’uomo. Due episodi a distanza di un’ora, probabilmente non collegati, a cui vanno collegati gli agguati consumati tra Quartieri spagnoli e largo Banchi nuovi. Cosa succede nella città capitale del turismo? A chi giova questa perenne gomorra experience? Si tratta di fiammate di violenza estemporanea, non ci sono collegamenti tra un raid e l’altro (secondo le prime indagini), ma è chiaro che torna l’incubo degli anni peggiori. Uno schiaffo al grande balzo in avanti fatto da Napoli, negli anni del post covid, a proposito di ospitalità e ricezione turistica.
Il movente
Il fatto più grave resta quello di largo Banchi Nuovi. Inchiesta condotta dal pm della Procura di Napoli anticamorra Celeste Carrano, al lavoro i poliziotti della Mobile del primo dirigente Giovanni Leuci, chi e perché ha premuto 12 volte il grilletto? Si va dalla gelosia per una ragazza contesa a un movente più strettamente criminale, che spinge gli inquirenti a lavorare sullo spessore del clan Saltalamacchia. In più - a rendere tutto più difficile - c’è anche un duello tra due donne, che si fronteggiano su TikTok.
Una sorta di sfida tra influencer, che costringe gli inquirenti ad analizzare i video postati da due donne, entrambe a vario titolo coinvolte nell’agguato di due notti fa. In sintesi, ad uscire allo scoperto per prima è la madre di Nunzio Saltalamacchia, che - sul suo profilo TikTok - si scaglia contro la nota influencer Rita De Crescenzo, accusandola di essere responsabile dell’agguato in cui è rimasto ferito il figlio (e il pizzaiolo 25enne).
Immediata la replica della De Crescenzo, che sporge denuncia per diffamazione ai carabinieri, oltre a postare un video in cui replica alla mamma di Nunzio Saltalamacchia. Nei suoi contributi, De Crescenzo parla di una pista «conosciuta» a Napoli, offrendo un movente passionale dietro gli spari: una ragazza legata a una famiglia del centro storico dietro l’agguato? Scenari e ricostruzioni poco chiari, che ruotano attorno a un elemento drammaticamente oggettivo: spari tra la folla, c’è un ritorno alla violenza che sporca l’immagine cittadina e che si abbatte anche su chi non c’entra con la camorra e i suoi derivati. Come nel caso di Alessio, da ieri in rianimazione al Pellegrini.